Trailer Fight

Trailer Fight #17: Alice nel paese delle Nerdaviglie

Due trailer a mio avviso stanno dominando l’attenzione del popolo internettiano negli ultimi giorni. E la cosa che più mi fa piacere è che, se guardati a fondo, questi due trailer portano con sè delle matrici comuni non indifferenti. Testimoni dei brutti tempi in cui volenti o nolenti ci tocca vivere, essi si richiamano pesantemente a quell’immaginario collettivo che è la fuga dalla realtà e dalla responsabilità. Insomma: si rifanno un po’ a quell’Alice nel paese delle meraviglie creata da Lewis Carrol.

Tuttavia c’è poco spazio per la tradizione: il popolo del web non riesce più a digerire il fantasy tradizionale. Qui si scontra una vera e propria dicotomia dell’immaginario nerd. Da una parte c’è il nerd tecnologico, quello che non usa un computer se c’è attaccato un mouse e viene installata una, orrore, interfaccia grafica. Dall’altro c’è il nerd fantasy generico, adulatori di draghi e amazzoni scosciate. Di fronte a tale dicotomia, Five Obstructions non si tira indietro e reclama a gran voce amazzoni scosciate senza interfaccia grafica. No, cioè, ecco: una trailer fight. Scusate, non so che mi è preso per un attimo. Passiamo agli ostacoli, vah.

  • Trailer
  • Film fantasy
  • Film il cui protagonista piomba in un mondo immaginario di fuga dalla realtà

I due trailer ai quali mi riferivo dunque sono ben importanti. Da una parte c’è il Sucker punch, nuova opera di uno dei registi emergenti della poetica del XXI secolo: Zack Snyder. Dall’altra c’è il sequel creato dopo il grande venticinquennale di uno dei più amati film informatici degli anni 80. Mi riferisco a Tron Legacy. Via con i trailer.

Tron Legacy

Sucker Punch

Non c’è che dire: da buoni procacciatori di pubblico nerd entrambi gli sfidanti pestano il piede sull’acceleratore dell’epicness.

In particolare Zack Snyder nel suo Sucker punch sembra interiorizzare tutta la nuova poetica dell’awesomeness propria di Tarantino e ricopiata da Rodriguez. Da Kill Bill a Bastardi senza gloria, Tarantino ha deciso di infarcire il suo cinema con quanto di più epico esiste: dai samurai ai nazisti. Passando per gli zombi del Grindhouse: e qui entra in gioco il campo dove Snyder si rifà pesantemente a tanto Rodriguez. In particolare la selezione e presentazione dei personaggi di Sucker punch pare perfettamente in linea con quanto fatto in Machete. I poster stanno lì a testimoniarlo. Tutto bene dunque? Non tanto. Se il film sarà certamente perfetto tecnicamente ed estremamente divertente (mi sbilancio, orsù!) probabilmente non è quello che vorrei vedere da un talento straordinario come quello di Snyder. Il suo cinema, per quanto estremo debitore del neo-pulp (me lo sono inventato adesso) aveva una sua totale indipendenza stilistico-narrativa. Insomma: se 300 era debitore di Sin city lo era solo in parte. Ma soprattutto, assieme allo straordinario Watchmen, era progetto intimamente di Snyder, suo fino al midollo. Sucker punch non pare esserlo, riesce a sembrare meno personale perfino dell’esordio zombiesco di sei anni fa.

Tron Legacy non ha certo dietro tutto questo blasone alla regia. A dirigere l’orchestra c’è infatti tal Joseph Kosinski, all’esordio assoluto dietro la macchina da presa di un lungometraggio. Suoi sono visionari spot commerciali televisivi creati con un estremo utilizzo della computer grafica. E si vede: il Tron da lui girato non più solo come computer artist è solo parzialmente dipendente visivamente dall’immenso film originale del 1982. Che conteneva in nuce tutto il mondo informatico. Sembra che quindi almeno sul piano visivo sia lecito aspettarsi grandi, grandissime cose. Perplessità rimangono sul versante della narrativa: può un autore pubblicitario reggere una narrazione che di sicuro sfonda abbondantemente sopra l’ora? Fior fiore di autori dal passato videoclipparo (Fincher? La Coppola? Gondry? Corbijn?) urlano a gran voce di sì. Staremo a vedere. Quel che è sicuro è che vedere all’opera i Daft Punk al servigio di una specie di cappellaio matto digitale fa venire i brividi. A me di contentezza, non so a voi.

Insomma: chi mi conosce sa facilmente quanto amo il cinema di Zack Snyder (diedi cinque stellette a Watchmen, se ben ricordate). Chi mi conosce ancora meglio sa però che difficilmente mi siedo sugli allori della facile promozione acritica dei miei idoli a discapito del nuovo e dello sconosciuto promettente. Ecco che quindi assegno la mia palma per questa sfida al Kosinski di Tron Legacy. Caro Snyder: se vuoi stare al top devi sforzarti di più, perché le capacità per non adagiarti sulla strada battuta da altri ce le hai di sicuro.

Saluti,

Michele

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One Response to “Trailer Fight #17: Alice nel paese delle Nerdaviglie”

  1. On 08/11/2010 at 14:56 Maghetta responded with... #

    boh, io sono a favore delle scosciate rockettare in divisa :P :D
    Tron Legacy “non mi dice” :(

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