Trailer Fight

Trailer Fight #18: Scopamicizia

Ah i rapporti di coppia. Tornato dall’America nel caro vecchio stivale, sono anche finalmente tornato nella cara vecchia quotidianità da dividere con la mia dolce metà (talmente felice che pure poeta divento, che rime!). Non tutti però trovano nel classico rapporto di coppia la soddisfazione del condividere gran parte di felicità e difficoltà della propria vita con un’altra persona. Esiste infatti chi va alla ricerca di un rapporto fisico senza altre controindicazioni sentimentali. Sesso con amici o, per usare un termine che ahimè non ho coniato io, la scopamicizia.

Anche il cinema se ne occupa, in quanto argomento facile da trasformare in una classica commedia sentimentale. Per lo più rivolta verso l’obiettivo del ravvedimento di uno o due dei personaggi protagonisti e una restaurazione del classico status quo della coppia (non aspettiamoci rivoluzioni da Hollywood insomma). E per questo ho deciso di dare un’occhiata a cosa sta per uscire sull’argomento. Gli ostacoli:

  • Trailer
  • Commedie romantiche
  • Film con protagonisti amici

Metà di questa trailer fight è occupata da un volto già noto ai lettori di questa rubrica, anche se in versione più giovane. Di Reitman già avevo commentato il trailer dell’ultimo film con Clooney, ma si trattava di Jason, non di Ivan che qui porta il suo No strings attached. Lo sfidante porta per titolo la versione inglese della parola scopamici: Friends with benefits, con il bravo Giustino Timberlake, dal quale cominciamo per i trailer.

Friends with benefits

No strings attached

Retiman sr. con il trailer del suo No strings attached mette in risalto fondamentalmente due cose riguardo il suo stato cinematografico attuale. La prima e ben evidente è che la sua lunga carriera da commediante navigato di certo non si è persa per strada. E’ capace senza grossi problemi di infilare le battute giuste (quella sul porno) e i movimenti giusti (il brindisi degli amici) per i suoi attori con una naturalezza esemplare. In questo i tempi del suo trailer sono nettamente superiori rispetto a quelli dello sfidante. D’altra parte stiamo parlando di uno che ha girato i due Ghostbusters. I due Ghostbusters, perdiana! La seconda tuttavia non è così positiva. Risulta evidente come Reitman non sia più in grado di approcciare il cinema con occhio nuovo, portando al genere della commedia qualche cosa di originale e sprizzi con un leggero sapore di non visto. La coppia di attori non aiuta: la Portman sembra imbrigliata in uno stereotipo anticonformista da salotto, che deve far ridere solo perché vuole far sesso senza sentimenti (woa che ribellione! Se vivessimo nel 1950…) e Kutcher, vabeh è Kutcher.

Sorprendentemente, anche di Friends with benefits c’è da sottolineare due cose. E queste due cose paiono essere in netta e perfetta antitesi con il film di Reitman. Da un lato abbiamo alla regia un novellino, nemmeno particolarmente brillante a dirla tutta. Will Gluck ha fatto capolino nei cinema americani da poco con Easy A, sua opera seconda. Se da un lato non è che ci fosse molto di più della classica commedia americana, dall’altro c’è comunque da notare come il ragazzo si applichi nel cercare un punto di vista non troppo mainstream nel genere. D’altronde il rifacimento della lettera scarlatta in un liceo americano sulla carta era un’idea non male. Ecco che cos’è Gluck: un ragazzo che le idee le ha, anche se poi a metterle in pratica è un conformista senza pari. Da questo punto di vista completa Reitman come uno Yin col suo Yang: il vecchio Retiman sa come mettere in pratica idee che non ha. Convince di più il fatto che in Friends with benefits pare esserci molto meno tempo dedicato al pippone mentale di una delle due metà che sente il bisogno di avere di più. Meno spazio per clichè = Più idee per mandare avanti la baracca per i canonici 90 minuti. A non mancare a Gluck c’è anche un buon cast: se la Kunis è giusto gnocca (mentre la Portman è amore puro), Timberlake il suo lavoro lo sa fare alla grande, come in The Social Network, ed è un valore aggiunto che anche a Retiman avrebbe fatto un sacco comodo.

Non so se c’è un precedente nelle Trailer Fight, ma questa volta non me la sento di dare altro risultato se non un pareggio. Nessuno dei due film mi ispira particolarmente, ma paiono entrambi avere le carte in regola per farsi le giuste quattro risate.

Saluti,

Michele

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