Infoestetica

Grand Galà 2010

Ed è giunta anche stavolta la fine dell’anno. La terza che FiveObstructions riesce a vedere. E anche questa volta vi fornirò il terzo ultimo indizio per fare la prova: a noi non piace fare i bilanci con le solite trite classifichette, magari divise anche per genere. Non perdiamo occasione per dimostrare il nostro fondamentalismo snob e cerchiamo in tutti i modi di evitare di conformarci a questa moda. Perciò eccovi proposto il famoso post dei bilanci vontrieriani.

Due anni fa furono degli Oscar a sentimento, l’anno scorso una classificazione manuale di centoventi e passa film. Siccome i film di quest’anno sono circa 186 (fallito il mio obiettivo dei 200 annuali, pazienza!) più Tron che non ho ancora visto ma andrò stasera, la mia pigrizia mi ha imposto di evitare il carico di lavoro di una classificazione manuale come l’anno passato, pena il trasferimento dell’intera mia massa grigia a terze parti (capirai che perdita).

Perciò ecco l’idea di quest’anno. Ho scaricato da IMDb le keyword che gli utenti hanno assegnato ai film che ho visto di quest’anno. Ho dovuto eliminare un sacco di parole chiave idiote che ogni tanto vengono assegnate ai film e che nulla c’entrano con il loro contenuto (come ad esempio le demenziali “One word title”, “Title spoken by charachter” o “Digit in title” fino alle incredibili tipo “Actor shares first name with charachter” e mille altri esempi del genere).

Questo ha purtroppo come effetto l’escludere dalla visualizzazione i film che ho visto che non hanno alcuna keyword al momento del download. Che, in particolare, sono Shadow di Federico Zampaglione, il Win/win che ho recensito con entusiasmo qualche settimana fa e I fiori di Kirkuk. Il resto sta tutto qua:

Bellina, nevvero? Il solito click sull’immagine per la versione ad alta risoluzione, poi c’è anche la versione vettoriale in PDF da scaricare, così non diventate scemi nel cercare di decifrare il pugno di pixel di cui sopra. L’elenco dei film potrà sembrare a tratti esoterico, a tratti carente di cinema italiano, ma questo è l’effetto di otto mesi passati in America.

In questa visualizzazione la grandezza dei nodi è direttamente proporzionale al numero di keyword che hanno su IMDb. Questo è un ottimo indicatore di quanto popolare sia un film nella comunità online che sta dietro IMDb (che è leggermente diversa, ma nemmeno poi troppo, dall’effettivo pubblico in sala). Infatti i tag sono assegnati direttamente dagli utenti e più tag significano quasi sempre più utenti interessati.

Ovviamente non sono stati visualizzati tutti gli archi. Essi sono stati infatti pesati con una tecnica chiamata Term Frequency – Inverse Document Frequency: in parole poverissime più una keyword è popolare in generale (più è stata usata) meno contribuisce alla similarità tra i film. Sono poi stati selezionati i collegamenti più statisticamente significativi (ovvero i più “pesanti” per ogni nodo).

Due film sono collegati non necessariamente se sono molto simili: è necessario solamente che abbiano degli elementi comuni. Dunque è facile identificare la comunità del paranormale / zombie / horror (a seconda del livello da cui si guarda i film) composto da Survival of the dead, Saw 6, Paranormal Activities, Il quarto tipo, Rec 2, La horde e Black Death (più i poco conosciuti Pora mroku e Rammbock, il secondo consigliato, il primo assolutamente no).

Si noterà appunto la presenza di un intruso, ovvero Il missionario, commedia francese incentrata su malintesi ecclesiastici. La spiegazione va trovata nelle keyword comuni: i film a cui è collegato sono intimamente legati appunto con una versione spiritual/esorcistica/religiosa degli zombie, dunque grondanti di preti.

A livello generale di rete, risulta evidente la divisione in tre comunità principali e una periferia poco densa. E’ facile caratterizzare queste comunità con la grandezza dei nodi: la più bassa ha nodi tutti grandi, film popolari e infatti generalmente legati a una concezione occidentale dell’azione (anche Yip Man, alla fine, è un film molto più occidentale che cinese). Quella più centrale è fatta da film sia popolari che non: è una comunità fondamentalmente di storytelling, trame non incentrate sull’azione, ma su un contenuto da veicolare. Film del genere possono avere successo per motivi disparati (rigurgito di popolarità dopo gli Oscar, Il segreto dei loro occhi, o stile e temi particolarmente apprezzati da certo pubblico indie, An education e A single man). Il terzo cluster in alto sono film popolari che per un motivo (estrema crudezza? A serbian film del buon Spasojevic o The Road) o per un altro (generi poco popolari? The killer inside me o Giallo) non rientrano nella struttura principale della rete. In periferia: cinema poco popolare.

Quindi il modo di utilizzare questa mappa del 2010 è semplice: si prende un film che si conosce e si seguono i collegamenti: in generale vicini staranno film dalle caratteristiche comuni. In più, sapendo di trovarsi in una determinata comunità di film, si sa che generalmente il tipo di produzione è abbastanza prevedibile.

L’ultimo dettaglio sul colore dei nodi. Esso è proporzionale al mio personale giudizio sul film. Si va dal verde (film promosso) al giallarancio rossastro (bocciato). Tron, ancora non visto, è ovviamente grigio. Perché ho incluso questo dettaglio? E’ stato fatto ad ulteriore riprova dello sbugiardamento di chi affibia a me o a persone come me un certo snobismo per produzioni commerciali e popolari a prescindere. Come si vede: i verdi sono equamente ripartiti in tutte le comunità, popolari o meno, e anche i rossi nella periferia non si sprecano. Alla facciazza loro: trincerarsi dietro una non meglio precisata “capacità di divertirsi” o “spegnere il cervello” non è più una scusa. Il commerciale si può fare bene o male e questa ne è la riprova.

Saluti,

Michele

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One Response to “Grand Galà 2010”

  1. On 01/01/2011 at 14:31 Damiano responded with... #

    Auguri a tutti!!! Buon 2011!!!

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