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Invisible Monsters

Il titolo palahniukiano che ho scelto (Invisible Monsters) rimanda a quella categoria di mali seducenti, che si travestono di perfezione per nascondere il marcio dentro di loro. Per trattarli ho scelto l’inquadratura delle società utopiche, in cui tutto è dove qualcuno ha stabilito che deve essere con la maschera del fare la felicità di tutti, e invece cela la realizzazione della felicità di uno solo. Ho però introdotto un secondo ostacolo, quello cioè per il quale chi viene proiettato in questa società ne è fondamentalmente estraneo. Questo perchè mi risulta più intrigante escludere i prodotti alla 1984 (ad esempio il tutto sommato onestissimo Equilibrium) rei del trattare l’idea di ‘libertà’ dal controllo come un’anomalia successiva alla privazione della libertà stessa, anomalia che distrugge una società che, tutto sommato, funzionava. I mattoncini della variazione invece vogliono essere testimoni del fatto che essa è sempre precedente a qualsiasi altra imposizione che fa piombare dall’alto chi la vuole barattare con una (finta) maggiore sicurezza.

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