Film

Rock’n'Rolla

Guy Ritchie is back, with a vengeance.

La trama è sempre la solita. Ci sono un sacco di personaggi folli e privi di ogni logica che si devono soldi, favori e un sacco di mazzate l’un l’altro a turni alterni lungo cento minuti di puro pulp. Questo è il vero Guy Ritchie, prendere o lasciare, e questa è la sua chiusura della trilogia del Lock and Stock (questo film si potrebbe tranquillamente intitolare “Lock and Stock and one russian painting”).

Eh si perchè il nostro folle pulp-eggiatore inglese preferito si è finalmente liberato dai legami dell’avida arpia poppettara e finalmente è tornato a fare la (unica) cosa in cui è bravo: un lungo ed estenuante videoclip ripieno di tutte quelle gustosità taglienti e violente che tanto soddisfano i nostri palati delicati. Niente più servizi alla bionda ex-mogliettina con il remake di Swept away: questa volta si fa sul serio.

Questo Rock’n'Rolla potrebbe deludere però i fan senza sè e senza ma di The Snatch. Perchè di fatto è meno estremo e ha un ritmo decisamente più quieto e meno urlato del film più celebre di Ritchie. Si potrebbe dire che la sua ultima fatica rappresenti un sofferto e delicato equilibrio tra il suo lavoro principale e l’ultimo Revolver. Quest’ultimo fu un clamoroso insuccesso, in quanto prodotto senza anima e senza talento, colmo di una presuntuosa e noiosa serietà.

Ritchie, diciamocelo, non è una cima. E’ un regista “cool”, furbo e bravo nel dare al pubblico ciò che vuole. Ma oltre alla facile risata e alla violenza divertente non sa andare. E quando si è privato delle sue armi migliori ha dimostrato quello che vale. Poco e niente. Con Rock’n'Rolla torna quindi nel suo seminato e lo fa con alcune scene certamente gustose e realmente divertenti (la scena degli schiaffi, fantastica, ma ancor meglio l’inseguimento dei russi).

Ma il fan duro&puro può rimanere con la bocca asciutta. Perchè? Innanzi tutto il primo difetto del film è che Ritchie sembra invecchiato. I titoli di testa sono magnifici, ma per arrivare al primo vero guizzo di sceneggiatura bisogna aspettare un bel po’. Inizia con la solita carrellata di personaggi e si nota subito che quelli scaturiti dalla sua penna questa volta sono assai meno caratteristici e intrigati del Turco e di Testarossa, o del rimaiolo ambulante di Lock & Stock (Butler peraltro non ha affatto la presenza scenica esplosiva di Statham).

Dopo le presentazioni di rito cominciano i fatti. Mezzo sorriso di qua, un’inquadratura di gran classe, una risata fragorosa. Ma tutto molto dilluito. Si nota quanto sofferta sia la mediazione che Ritchie ha in mente. E se qualcuno può sbadigliare io rimango comunque piacevolmente impressionato da chi conosce i propri limiti e cerca di affinare (e raffinare) i suoi grezzi punti di forza per evitare di continuare a copiare se stesso.

Già, perchè con i due protagonisti indebitati, la strizzata d’occhio del quadro (non riuscita citazione alla valigetta di Marcellus Wallace in Pulp Fiction) e il vecchio padrone oscuro della città la sensazione di deja vu era molto più di una sensazione: era un fatto. Nei primi dieci minuti si ha la sensazione di aver già visto tutto e di poter prevedere ogni singolo sviluppo della trama. Alcune parti sono prevedibili, questo sì (la già citata scena dell’inseguimento dei russi), ma meno di quanto non si possa temere.

Promossa quindi la regia barocca, promosso un cinema leggero fatto di sorrisi e sparatorie. Perchè alla fine di questo film non c’è molto da dire. Sono soldi ben spesi, un intrattenimento che strapperà per qualche minuto le vostre teste dai problemi che vi aspettano fuori dal cinema. E per stasera questo mi basta.

3 / 5

Saluti,

Michele

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One Response to “Rock’n'Rolla”

  1. On 04/05/2009 at 08:55 Damiano responded with... #

    Tag “Madonna”?
    ahahahhahha

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