Exit Music (for a Film)

Facebook è un troiaio ma Badoo è peggio

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Dalle autunnali foschie di una inospitale Lombardia, il vostro sfuggente Damiano (fuggente direi, poichè in perenne ritardo) vi andrà tra poco a sviscerare il tema caldo dell'anno 2009: le reti sociali. Social network è di fatto l'espressione più cooool dell'anno, così come nel 2000 "new economy", nell'82 "campioni del mondo", nel – 100000000 "non mangiare la mela" e nell'anno 0 "che cazzo è 'sta mirra". D'altra parte è risaputo che l'uomo è un animale sociale, non siamo isole e "la solitudine tra noi questo silenzio dentro te". Potrei aggiungere che rosso di sera bel tempo si spera ma voi sapete che difficilmente mi lascio andare a previsioni meteorologiche perchè poi la farfalla bastarda sbatte le ali in Congo e mi fa cambiare il tempo a New York, mandando a puttane il week end al mare. E così, mentre in Central Park si corre a cercare un extracomunitario che venda ombrelli pieghevoli, noi ci troviamo qua ad elencare i più fulgidi esempi di canzoni che ci raccontano tipi specifici di relazioni sociali: amore, amicizia, parentela, e chi più ne ha più ne metta.

  • "Mio fratello è figlio unico" – Rino Gaetano: partiamo dalla famiglia. Perchè la famiglia è importante, lo dicevano pure ne Il Padrino. Il sempre geniale Rino Gaetano genialeggia anche in questo pezzo, il cui titolo è stato ripreso da un noto film (giusto per ossequiare il tema principale di queste pagine) giusto pochi anni orsono. La canzone è un capolavoro e Chinaglia non passa al Frosinone. Fantastico.
  • "Come together" – Beatles: il sesso è in effetti un elemento portante di molte relazioni umane. Il sesso o, quantomento, la spinta fisica verso alcuni individui. Insomma sto proprio parlando di quella "forza dentro che neanche io so come" che ci spinge ad allacciare rapporti o a slacciare indumenti. Tra le tante canzoni a disposizione sceglo i Beatles, più che altro come omaggio e più che altro perchè quando mi sono reso conto di cosa volesse dire il titolo della canzone (avevo 15 anni e prima non ci avevo mai nemmeno pensato) ricordo che risi tantissimo. Si, non ridete, ero un giovanotto un po' tardo!
  • "Il vicino" – Punkreas: quale relazione sociale è più estrema, ancestrale e violenta se non il vicinato? Nessuna! Solo contro il vicino si riescono a sfogare tutte le ire represse da una società che ha fatto della cordialità il suo credo. E i Punkreas, da bravi punkettoni "fuck the system" non perdono occasione di ricordarcelo in una, probabilmente, delle loro migliori creazioni.
  • "Halleluja" – Jeff Buckley: lo so che vi stavate chiedendo tutti "E l'ammore?!? Dove lo lasci l'ammmore?!?!?" Eccolo servito su un piatto d'argento. Ho provato a fare il duro per le prime tre canzoni ma poi il mio cuore di panna ha ceduto. L'insegnamento migliore di questo pezzo, l'originale è di Leonard Cohen, è una vera e propria lezione di vita: "Love is not a victory march, is a cold and it's a broken halleluja"
  • "She Fucking Hates Me" – Puddle of Mudd: l'amore l'amore. Ma l'amore spesso diventa odio. Oppure ci sta proprio sulle palle una persona da subito. Questo pezzo è disgustoso ma ogni tanto un'americanata senza senso ci vuole, giusto per vivere sereni. Bah…
  • "Compagno di scuola" – Antonello Venditti: lasciamo spazio al maestro del "na na na na naaaaaaaaaa" e ai ricordi dolci della scuola. Bellissima e dolorisissima canzone. Poesia vera, perchè in un modo o nell'altro tutti noi ci possiamo riconoscere nelle parole del romanaccio de Roma. Bravo Antonello! Bravo Grande raccordo anulare!
  • "Cara ti amo" – Elio e le storie tese: questa settimana lasciamoci andare alla follia e utilizziamo non una ma ben DUE canzoni per il finale demenziale, vero e proprio tormentone di questa rubrica. Si comincia con Elio che, al contrario di tutti gli ipocriti suoi colleghi, solleva il velo sulla vera essenza dei rapporti uomo/donna: uteri in cambio di pellicce, cubetti di ghiaccio al posto dei missionari, cugini con le pudenda di fuori. Triste realtà baby, ma il mondo è cattivo là fuori!
  • "Sei come la mia moto" – Jovanotti: in questa canzone dal testo marcatamente femminista, il buon Jovanotti ci fa capire che i rapporti uomo/donna non sono poi così difficili. Col suo cappello a stelle e strisce ci insegnava, riassumendo, che con un po' di polish e due mani di cera son tutte buone e contente. Ricorderei ai più giovani che stiamo parlando dell'uomo che oggi dedica canzoni a moglie e figlia e va a San Remo a cantare "cancella il debito". Chapeu.

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