Exit Music (for a Film)

Dal Belpaese con terrore

Ascolta questa incredibile playlist:



E’ vero che di italico terrore si tratta, ed è pur vero che i film sul terrorismo italiano offrono un sacco di spunti. Le Brigate Rosse, gli anni di piombo, la banda della Magliana. Tutto molto bello. Ed è vero altresì che l’idea di un ciclo sui film dedicati al terrorismo, visti di volta in volta da prospettive nazionali diverse (oggi italiane, domani spagnole, dopodomani gnocchi al ragù) è eccitante a non finire. Ma la domanda che faccio a voi, e indirettamente al responsabile di tutto ciò (il big boss Michelaccio), è la seguente: passi per i film sul terrorismo italiano a cui associerò questa bella playlist in cui trovate canzoni terrificanti italiane, ma quando saremo al terrorismo bulgaro, cosa mi inventerò se non una variazione composta da 8 versioni diverse de “Il pippero”?

Mah, ai posteri l’ardua sentenza, si parta senza indugi con le canzoni più terrificanti della musica italiana (per vostra fortuna ho scelto quelle terrificanti-divertenti-trash, se avessi scelto quelle solo terrificanti vi linkavo la playlist di Amici ed erano valeriScani vostri):

Nessun Consiglio -  Pappalardo: quando suonavo nei mitici Tony Coyote, l aover di Ricominciamo era senza dubbio uno dei nostri cavalli di battaglia. In seguito assistemmo quindi con gioia al ritorno sulle scene di questo bell’omaccione peloso (in versione pre-Isola dei famosi). La canzone con cui si presentò alla platea Sanremese era questa delirante “Nessun Consiglio”, un estratto assolutamente non-sense di frasi tirate fuori da un cappello. Tra le tante: “non rompetemi le uova nel paniere, non levatemi il coniglio dal cilindro”. Geniale.

Violentami sul Metrò – Joe Squillo: divertente cover dei Ramones con un testo che traccia una linea immaginaria tra il neo-gotico e il post-rock. Liriche eteree e rarefatte disegnano atmosfere suadenti. Da ascoltare al buio, in cuffia, possibilmente su vinile e con in mano un bicchiere di cianuro.

Fichi Fichi – Gianni Drudi: ma cosa vi devo dire? Come fare a presentare questo inno? Questo leit-motiv che ha accompagnato decine di serate all’insegna dell’etilismo?? SI DAAAAI FICHI FICHI CON MEEE!!!

Non puoi lasciarmi così – Backstreet Boys: nel filone dell’italico terrore non poteva mancare un esempio di pezzo “ricantato” in italiano. Qualche anno fa, crediateci o no, andava pure di moda e molti artisti stranieri si sono lanciati in deliranti versioni dei propri successi ricantate per le orecchie trepidanti del pubblico del Belpaese. Da ascoltare e riascoltare quando si cerca una definizione del concetto di “operazione commerciale esilarante”.

Gioca Jouer – Claudio Cecchetto: chi di noi non è stato costretto almeno una volta nella vita a fare i conti con una comitiva davvero TROPPO allegra o con una ragazza davvero TROPPO scema che lo ha costretto ad una umiliante sessione di Gioca Jouer in qualche trucida discoteca? Nessuno? Beati mortali!

Gelato al cioccolato – Pupo: dolce un po’ salato…ebbene si, grande Pupo, come potevo dimenticarti?
Italia – Mino Reitano: questa delirante canzone del compiantissimo Mino nazionale è stata per anni l’emblema del trash più becero dell’italica canzone. Ma come non affezionarsi a questo conglomerato melodico di luoghi comuni e patriottismo spicciolo? Come non adorare quest’uomo che cantava a piena dentiera quest’inno nazionale dei giorni nostri? Non lo so, però ricordiamoci che è l’uncio cantante italiano ad aver cantato coi Beatles. Chapeau!

La Cura – Franco Battiato: cosa c’entra questo pezzo con le canzoni terrificanti? Niente di niente, ma se siete arrivati vivi fino a qua, un regalo ve lo meritate proprio.

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