Exit Music (for a Film)

W la poppa col pomodoro

Ascolta questa incredibile playlist:



…non continuo dalla pagina precedente per non scadere nel volgare prima del tempo, ma d’altronde si sa che i nostri paladini delle chitarre distorte hanno in mente sempre la stessa cosa e da bravi servi della gleba si lanciano a testa alta verso il triangolino che ci esalta. Ed il binomio cucina/sesso è più antico del minestrone: la bocca, la lussuria, le cameriere in topless e le schifezze orientali afrodisiache sono tutte immagini che rimandano ad un idealescopareccio che a noi di Five Obstruction piace assai. Quindi mettiamo da parte gli imbarazzi e gli indugi e tuffiamoci nella poppa col pomodoro playlist! Le migliori canzoni che con la scusa del cibo ci vendono ogni volta chili e chili di tetteculo! Gaudio! Tripudio! Che bel mestiere che faccio qui su FO5! Evviva!

  • Cherry Lips – Garbage: Shirley Manson è stata sicuramente una delle icone sexy degli anni 90. O almeno è stata la mia icona sexy degli anni 90: lei nei miei sogni più arditi era la cattiva e Natalie Imbruglia la buona. Insomma Shirley l’amante e Natalie la fidanzata. Con la seconda ci avrei passato giornate intere a passeggiare nei prati e a guardarci negli occhi, con la prima ci avrei passato….vabbe ma lasciamo stare che qui non è di me che dobbiamo parlare. Ma a proposito, di cosa dovevamo parlare? Boh l’idea di Shirley Manson e Natalie Imbruglia in una vita sola mi ha sconvolto, non capisco più niente, vado a fare una doccia.
  • Shake your bon bon – Ricky Martin: Ricky “metafora” Martin ci propone un’ardita figurazione per parlarci del corpo femminile ed un ardito ma sottile gioco di parole che ammicca velatamente alle grazie di qualche bella signorina. Delicatissimo.
  • Ma che bontà – Mina: quella vecchia panterona della Mina da giovane era una donna effettivamente molto bella ma soprattutto molto enigmatica. Questa canzone è nell’immaginario collettivo di tutti noi, essendo stata utilizzata per almeno un fantastiliardo di spot, jingle e trasmissioni tv. Rimane molto godibile e garbatamente maliziosa. Da ascoltare in rapida successione alla precedente. Che classe, cara la mia Mina!
  • Cherry Blossom Girl – Air: canzone bellissima tratta dal convincente Walkie Talkie, disco di ormai qualche anno fa. Atmosfere eteree e un sussurro impercettibile che, con accento francese, ci parla di una ragazzaciliegiosa in fiore. Ricordo di aver sentito questo pezzo a Firenze, al Piazzale Michelangelo in una calda sera di Giugno. Che romanticismo! Peccato fossi con quel buzzurro del mio compagno di scorribande musicali compagno di scorribande musicali, brutto, peloso e puzzolente. E vabbe!
  • Pour some sugar on me – Def Leppard: uuuuuuh! Pezzo fighissimo in puro stile anni 80, perfetto per uno strip improvvisato o per fare da colonna sonora di un film in cui delle cameriere strafighe ballano su un bancone. La storia del rock ‘gnurante del decennio ‘gnurante per eccellenza!
  • Pasta al burro – Bugo: non sono proprio sicuro che questa canzone parli di sesso. A dire la verità non sono mai sicuro di cosa parlino le canzoni di Bugo. Però devo dire che questo pezzo mi è sempre piaciuto tantissimo e che anche la pasta al burro è una delle mie pietanze preferite. La pasta al burro è onesta, non si dà arie, non se la tira. La pasta al burro è tua amica, non è sofisticata, ci puoi parlare e scherzare senza trascurare un adeguato apporto calorico Lei c’è anche quando non ti sei fatto la doccia e hai su una tuta sporca e hai la barba sfatta. Lei ti assiste quando non hai fatto la spesa perchè ti sei svegliato tardi e sei spettinato e con le occhiaie e la bocca impastata. La pasta al burro è fedele, e noi per questo la stimiamo, che parli di sesso o no.
  • Faith no more – Cucko for caca: le bizzarre abitudini sessual-gastronomiche del magico Mike Patton sono note a tutti. E a quelli a cui non fossero note basti interpretare il titolo della canzone. Insomma:shit lives forever. YEAH!
  • Gelato al cioccolato – Pupo: e per chiudere in bellezza Pappa Poppa e Pupo! Insomma se i discografici ti vendono col nome di Pupo, sei alto un metro e un barattolo e canti con le palle strizzate non è che puoi più di tanto lasciarti andare ad ammiccamenti culinari eccessivamente spinti. Quindi il buon Pupo in questa canzone diventata icona dellosquallor-trash italiano si sleccaccia una poveraccia paragonandola ad un gelato al cioccolato dolce e un po’ salato. Salato? Ma da che gelataio andava? Boh! Pupo? Puppa!

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