Exit Music (for a Film)

Dentiere distorte, prostate e borchie

Ascolta questa incredibile playlist:



Sapete tutti che gli argomenti che più mi appassionano per le playlist sono quelli legati alle belle giovanotte scosciate del rock (ma anche del pop, del soul, del jazz e dello yodel). Proprio per questo oggi parliamo di brutti uomini vecchi. Che meraviglia, eh? Ma d’altronde, cosa vi devo dire: nel mondo della musica se si è una vera star o si muore giovani o si fanno soldi per tanti tanti anni. E visto che l’idolo delle folle come mestiere non è poi così male, in pensione non va mai nessuno. L’INPS se la ride ma noi, che amiamo le giovini starlette svestite, non possiamo far altro che subire eserciti di nonnetti armati di chitarre elettriche a rotelle e di apparecchi acustici marca Amplifone-Marshall (che bella joint venture sarebbe!).

Presi pertanto dallo sconforto, ci vendichiamo tutti insieme con questa playlist che a questi vecchiacci maledetti glie mena a tutti! Trovate perciò qua sotto elencate una carrellata di vecchi miti che non hanno saputo dire “E basta!”, canzoni giovanili di chi poi, per soldi o per virtù (ahah) non ha saputo fermarsi al momento giusto. Insomma canzoni per le quali avete pensato ascoltandole “Ma perchè non si sono fermati qui?!”. Vi ho messo dentro anche qualche buona soluzione al problema: c’è chi si è saputo fermare per scelta e chi per necessità. Insomma, ho fatto un gran casino ma è tarda notte e sono confuso, ma soprattutto “siamo ragazzi, che ci volete fare”….Viva i giovini, viva l’esercito del surf!

  • Time – Pink Floyd: Beh, che dire. Sicuramente i Pink Floyd sono uno dei gruppi a cui sono più legato. L’ascolto del bootleg artigianale, rigorosamente in cassetta, del famoso concerto a Venezia dell’89, registrato da mio padre direttamente da Radio Uno (pensate un po’ voi) ha rappresentato per me la scoperta della musica, quella vera, quella bella, quella da grandi. La scoperta di The Dark Side of the Moon poi, fu la definitva rivoluzione nel mio modo di intendere il concetto stesso di canzone. Sentire perciò i dischi solisti del buon Roger Waters, simpatico Anzianotti classe 43, pubblicati negli ultimi anni fa male al cuore. Provare per credere!

  • Nevermind (What
    Was It Anyway) – Sonic Youth
    : se vogliamo cercare chi invece è invecchiato bene non dobbiamo fare altro che cercarlo in quella bellissima gioventù sonica esplosa alla fine degli anni 70 a New York. Il disco da cui è tratto questo pezzo, “NYC ghosts and flowers” è un disco incredibile per qualità, freschezza e classe. Ma, cosa strana per un gruppo tanto longevo, è anche un disco incredibilmente…cool! Il post rock in voga nei primi anni del millennio (il disco è del 2000) viene insomma passato sotto gli ingranaggi di questi zietti (non sono ancora nonnetti dai!) tremendi che ne tirano fuori il meglio. Consigliatissimo.

  • Jeff Buckley – Grace: se non avesse fatto il pirla sulla riva del Mississippi (ma davvero si scrive così? Non l’avrei mai detto), dove sarebbe adesso il genio più puro partorito dagli anni 90? Forse in giuria a qualche talent show, oppure in tournee con i Pooh. Diventare miti è difficile…9 volte su 10 bisogna lasciarci le penne!
  • Se telefonando – Mina: la mia stima per la tigre di Cremona è infinita. Sulla cresta dell’onda per anni, come donna e come artista, ad un certo punto ha deciso di mollare tutto, e di farlo al momento giusto. Mina è scomparsa, sparita, si è fatta fuori da sola. E’ ricomparsa negli anni centellinando dischi, apparizioni, cover e duetti. E il tutto secondo la regola aurea “poco ma buono”. Insomma è riuscita a non morire giovane e a diventare un vero mito da viva. Grande tigrotta!
  • Simpathy for the devil – Rolling Stones: parlando di vecchietti maledetti e terribili del rock era ovvio che andassi a parare sulle Jagger, Richards e compagni. Miliardari, vecchi, sputtanati, miliardari (l’ho già detto?), nessuno sembra poter fermare questa banda di pensionati della Telecaster. Vero e proprio carrozzone ambulante macina-soldi, ormai vivono facendo tour e dischi live. Ma la cosa che terrorizza è che non sembrano invecchiare di un giorno: a parte qualche ruga sono ancora tutti fighissimi, magrissimi e la prendono un casino. Saranno vere le leggende sul patto col diavolo? Boh! Però secondo me hanno decisamente rotto le balle.
  • I wanna rock’n'roll all nite (and party every day) – KISS: nel 2006 si sono ripresentati con trucco, armature e lingue di fuori sul palco dopo 23 anni. Vergogna.
  • Nessun consiglio – Adriano Pappalardo: cosa dire di questa canzone? Mah, innanzittutto che è stata presentata addirittura a Sanremo nel 2004. Mah. Provo a fare ordine: Pappalardo, eroe di “Ricominciamo”, si ripresenta su un palco a 60 anni cantando un ritornello del tipo “Non rompetemi le uova nel
    paniere, Non rubatemi il coniglio dal cilindro, Non provate a darmi
    un buon consiglio che sbadiglio”…No, non riesco, non so davvero cosa dire se non che fa il paio con la sua compagna qua sotto…
  • Ti voglio senza amore – Iva Zanicchi: vi ricordate la ragazza che cantava “Prendi questa mano zingaraaaaa”? No? Giusto,  probabilmente siete troppo giovani. Proviamo di nuovo: vi ricordate la signora di mezz’età che presentava “Ok il prezzo è giusto!”? Niente eh, neanche così? Allora forse ricordate la vecchiaccia becera europarlamentare PdL con tassi di astensione che neanche un usciere del Comune. Se avete risposto no anche a quest’ultima domanda, forse riuscirete ad ascoltare questa canzone senza esplodere in risa convulse e pianti di divertimento. Viceversa: AHHAHAHAHAHAHAHHAH!

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